la comunicazione sensazionalistica non aiuta la salute mentale

Quando l’informazione sensazionalistica diventa un problema?
È un fenomeno denominato panico morale e si crea quando un tema di attualità viene attenzionato dai media che iniziano a discuterne finendo per semplificare, esagerare e quindi amplificare le preoccupazioni.

Può essere un esempio l’attenzione sulla saluta mentale a causa della pandemia?
È uno dei casi più attuali, soprattutto in riferimento alla fascia più giovane di persone.
Il panico morale finisce per creare una gran mole di informazioni che, per la conseguente semplificazione necessaria ai media, porta la tematica lontana dalla complessità dei suoi fattori fino poi a sostituirla con un tema che ha un potenziale maggiore di coinvolgere il pubblico.

Quindi l’attuale tipo di dibattito non aiuta il tema della salute mentale?
Il rischio è che si verifichino cambiamenti minimi riducendo alla pandemia che stiamo vivendo i fattori scatenanti del disagio, lasciando immutati i fattori causali collegati al tipo di società in cui viviamo che ha progressivamente ristretto gli spazi di espressione e di aggregazione, limitandosi quindi ad azioni di emergenza.

Cosa aiuterebbe oggi e in futuro la nostra salute mentale?
È fondamentale farne conoscere la complessità, parlare dei possibili fattori di vulnerabilità e dei servizi di aiuto esistenti.
Un supporto psicologico, soprattutto per i giovani, dovrebbe essere reso maggiormente accessibile in vari contesti, scuola compresa.